Carusi è un morso grande alla memoria. Sono donne e uomini che hanno fissato il profilo disumano della loro Terra – la Sicilia – e, memori del proprio, si sono detti altro. Non martiri. Non eroi. Non apostoli. Solo donne e uomini, nient’altro. Li avevamo portati sul palco di un teatro. Adesso, ve li soffiamo direttamente per le orecchie. Perché vi parlino; perché vi ascoltino; perché lì restino. Avanzeremo a morsi più piccoli. Il primo ha per nome "Le cose come stanno" e mette in fila sei storie di giganti con la schiena dritta. Sei giornalisti che hanno inchiodato il male. Li tiene insieme l’eternità.