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Laudate Dominum, laudate hominem

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Released Sunday, 19th May 2024
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“Il blasfemo è il momento del tremito. Si trema quando si tocca qualcosa che è sacro; forse è già distrutto, distorto, deformato e comunque rimane sacro. Il blasfemo è un modo per ristabilire i legami perduti, per ristabilire qualcosa che è vivo [...] Non c’è blasfemo se non c’è relazione vivente col sacro”

Così si esprimeva, sul concetto di blasfemia e sulla sua relazione con il teatro e il sacro, Jerzy Grotowski, regista che ha influenzato profondamente il teatro contemporaneo, con il suo approccio innovativo alla performance. Del resto, nel corso della sua storia, il teatro si evoluto e trasformato rimanendo sempre in dialogo con quel senso di necessità e di connessione con il sacro che, nella Grecia antica, caratterizzava i riti originari.

Ma il sacro ha ispirato anche molte altre forme d’arte nel corso dei secoli. Per esempio, è accaduto con la musica, il cinema e la danza, capaci di offrire, ognuno a modo suo, uno spazio unico per riflettere sul concetto del sacro e sulle narrazioni mitiche che lo accompagnano. La buona novella di Fabrizio De André è certamente un esempio significativo di come il sacro possa essere interpretato attraverso la canzone, mentre nel cinema c’è solo l’imbarazzo della scelta, andando da film come The Tree of Life di Terrence Malick o Il settimo sigillo di Ingmar Bergman a The Truman Show di Peter Weir, tutte opere che s’interrogano sul significato del divino e dei suoi simboli, e sulla loro presenza nelle nostre vite.

Ospiti di Charlot – per esplorare la dimensione del sacro nella canzone, al cinema, a teatro e nella danza classica orientale – il giornalista Paolo Ghezzi autore di Laudate hominem. Il Vangelo secondo De André (Ancora, 2024); Ermelinda M. Campani, direttrice del centro studi della Stanford University a Firenze e autrice del saggio Cinema e sacro. Divinità, magia e mistero sul grande schermo (Gremese, 2013); Roberto Cuppone, attore, regista e drammaturgo, nonché professore associato di Antropologia teatrale all’università di Genova, ed Ester Fuoco, studiosa di teatro e ricercatrice in discipline dello spettacolo allo IULM di Milano, entrambi curatori del saggio Blasphemia. Il teatro e il sacro (CELID, 2019) e, infine, la giornalista ed esperta di danza Francesca Rosso autrice di La danza nel cinema di Bollywood (Aracne, 2016).

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