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DIVERSI E DIVERSIVI

Matteo Durante

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Intorno al naufragio di lei migranti a Cutro, Crotone.
Di quelli impastati a farina e nella stessa sostanza di cui è fatta l’assenza
ti chiedoristoro dal tempo che mi stringei polsi e stingela grafite dei sentimenti.E tu:«prendi esempiodai rami.Abbandonati alla riva, l'acqua li ha sbiancati,levigati il vento.E pure stanno, riemersi da questo slargo di ma
Ho sognatoe nonera il doloredelle unghie sulle paretimail rumoredel mio precipitare:il mulinare del corpo senza più postoné abbraccio:il clangore dell'urlo che deraglia:il pulsare vano delle vene
la mia cittàè miaperchélo è diventata.No, mica ci sono natomami ha ridato un'origine.Come due amanti: ci siamo capitatiforse per caso, per noia o per distrazionedi certo per sempre.L'ho scelta, la scelgoe ogni volta è la p
di fogliene ho perse. Tanteche ora tra i miei ramiossuti difficilmentes'accucciano i sognidi fogliene ho perse. Mail tuo filo, no:nel colore degli oscuritempiè diventato il m
anche il sole è soloun'eco che sta tra la tua gonna e le nubi.No, non è primaveraancorase svesto il pescodi voglie lontanele mani imbrigliate da un vento
il tuo broncio, le tue rime inventate, i tuoi no, i tuoi sorrisi timidi (come il sole dell’alba), le tue scarpe rosa. E la tua nuca:tutto è preludioalla donna che sarai.E io, nelsilenzio degli occhi, scorroquelle
che piove / lo sento / con l'altra manomentre rivengo / dalla legnaia / e ti richiedo la sete / bambina / dei miei primi giochida solo.Anche solo / sulle tue labbra ridammi dimora. / O nel tuo cuore / secondo
Mare nostrumche t’abbracci ai cieli,sia santificatochi inventò il tuo colore.Venga il tuo giugno,sia celebrata la tua salinità,come un veloche feconda la terra.Toglimi, oggi,il mio panico quotidianoe salva i miei occhi dall’orror
diventi grandequando sai sorprenderti ancoradi quel silenziosospeso levato al tempodopo il tambureggiaredi mille epiù battiti sui vetri, sui tettivenuti giù dal cielorimani uomose consideri nel tuo cuorequei batti
ha un corpoanche la rosa:il mioe petalile parole.Sfogliali [a memoriae avranno almenoun finei miei smarrimenti.Sfiorami. [con lo sguardo e sorridimi;bagnami e parlami.Masticami masii dolce: ha un corpo
in una pozza di solerisciacquo le mani. Perché nude, dopo il maggese, le dita tornino a fiorire tra i tuoi capelli.Con una manciatadi salemescolo i ricordinei polmoni. Purché fragileil respiro ricucia l'ecodei miei sbalanchi.Nel
Amo il vento che fa tossire i caminiche al solespiega le lenzuola e il coniugarsi dei nostri corpiAmo il vento chemi annuncia il tuo venirecome un'ecod'arance apertecon le dita infreddoliteAmo il vento chesi alza al tuo passaree
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