Progetto e-Learning Federica
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Perché affermare che l’uomo è un essere “speciale”, posto al vertice del mondo animale e non un essere “qualsiasi”, anche se più evoluto, uno tra i tanti altri esseri animali, che popolano il mondo? E quali le implicazioni, che ne possano derivare per l’idea stessa di uomo e di società, se a prevalere tra gli studiosi sia l’una o l’altra delle due affermazioni? Significa qualcosa per l’uomo sapere di essere “speciale”? La Filosofia della mente tenta di rispondere a queste domande. L’interrogativo sulla “specialità” dell’uomo, rispetto agli altri esseri animali, è legittimo e trova una risposta, nell’evoluzione del cervello, che ha “creato” l’attività mentale e la facoltà del linguaggio. È quest’evoluzione del cervello, che ha determinato la “specialità” dell’essere dell’uomo. Mente e linguaggio segnano il perimetro stesso dell’umanità. Tutti gli esseri sono parte del mondo, ma soltanto l’uomo dotato della mente e del linguaggio, fa parte di esso e lo possiede. Rispondere alla domanda sul come sia possibile per l’uomo, tramite l’attività di mente e linguaggio, possedere il mondo è il filo conduttore del corso e la ragione ultima di una ricerca “appassionata” sull’uomo e sul suo destino.
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