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Gli albanesi godettero di molta considerazione a Venezia: primi “guardiani” dell’Adriatico e primo baluardo contro nemici invasori, lottarono strenuamente contro l’aggressione e lo strapotere degli ottomani di Costantinopoli, come sudditi fedel
A San Martino una Corte Margaritera (Margheritera) rammenta un’attività molto antica risalente già al XIII secolo e molto praticata: quella della preparazione e della lavorazione di palline di vetro di svariati e smaglianti colori, chiamate app
A San Samuele esiste una Calle del Stampador, ma non si sa a quale bottega faccia riferimento; è probabile che ve ne fosse una nei primi tempi in cui questa attività giunse a Venezia. Essa fu portata da Giovanni da Spira nel 1469, ma morì subit
Dei tintori lavoravano anche nei pressi di Rio Marin: sembra che questo canale derivi il suo nome dalla famiglia Dandolo, e in particolare da un Marino Dandolo che pare averlo fatto scavare a mano: per festeggiare la vittoria di Venezia a fianc
Nella zona più occidentale di Venezia, oltre il Piazzale Roma, dove c’è la piccola Chiesa di Sant’Andrea, si trova una Calle dei Testori, così chiamata perché vi erano case riservate all’arte dei tessitori di seta, che fungevano anche da ospizi
Oltre alle mescite di vini c’erano anche luoghi adibiti alla trasformazione del vino in aceto: Venezia ne faceva un grande uso, non solo per la sua cucina (esso è un ottimo conservante e nelle tradizioni alimentari della laguna è indispensabili
Continuando in direzione di San Polo, si passa per Calle dei Saoneri: è questa una delle diverse località che riportano come toponimo quello dei fabbricanti di sapone, i quali a Venezia contavano nel 1500 ben 25 industrie, che diminuirono verso
Calle, Campo, Ponte e Rio de le Becarie si trovano nei pressi di Rialto; qui vi erano i luoghi preposti allo smercio delle carni e spesso anche alla loro macellazione. Becher poi era chiamato il macellaio addetto alla preparazione dei pezzi di
L’arte degli spezieri (o spessieri) aveva avuto il suo statuto già nel lontano 1258, e raggruppava al suo interno sia i medici che i farmacisti. Affine a quest’ultima, c’erano gli speziali. Essi si distinguevano in particolare perché era loro c
Nel 1753 c’erano a Venezia ben 59 botteghe di scaleteri, che naturalmente hanno lasciato il loro nome nella toponomastica cittadina. Gli scaleteri erano pasticceri che confezionavano in particolare torte con cialde disposte a scaletta, spesso p
Quasi ogni quartiere doveva avere i suoi negozi e botteghe dove gli abitanti del luogo trovavano il fabbisogno per la vita quotidiana, senza necessità di spostarsi da una parte all’altra della città. Perciò c’erano, e naturalmente rimangono, de
Gli ospizi a Venezia erano piuttosto numerosi, e per questo è possibile trovare denominazioni che ne ricordano la funzione: ai Carmini, per esempio c’è una Fondamenta del Soccorso con omonimo ponte che deve il suo nome ad un ospizio per donne “
Una città nata sul mare, che aveva come mezzo fondamentale di comunicazione al suo interno e con le popolazioni straniere la barca, piccola o grande che fosse, doveva per forza avere molti operai e molti cantieri: la barca ai tempi della Sereni
A San Fantin c’è una Calle con Sotoportego Minelli, così chiamati dal nome di una famiglia di origine bergamasca che qui aveva abitazione e proprietà. Era una famiglia di basse origini e di bassa condizione economica, ma era riuscita con un neg
A un Domenico Cortese, che faceva l’argentiere a Santa Marina presso i Santi Giovanni e Paolo nel 1444, fu imposto di chiudere la sua attività in quanto il camino del suo laboratorio faceva ricadere i fumi sulle abitazioni vicine, arrecando mol
Calle e Rio Tron si trovano a San Stae nel sito dove aveva dimora questa ricca, facoltosa e molto antica famiglia veneziana; ma calli omonime si ritrovano anche altrove, ad esempio nei pressi di Piazza San Marco. Nella seconda metà del 1700 un
C’è a San Martino una Corte Soranzo, così come c’è una calle con lo stesso nome a San Marcuola, detta anche Calle Correr, e una Fondamenta Soranzo, ribattezzata Fornace, a San Gregorio (Strada Nova). In queste aree, ma anche a San Polo, la Fami
Nei pressi di San Stae, Calle, Ponte, Rio e Fondamenta Pesaro ci parlano della presenza in zona di questa famiglia, tra le più in vista, che qui aveva dimora. Il loro palazzo, che oggi ospita il Museo di Arte Moderna, era in origine un edificio
Una Calle Caotorta, a Sant’Angelo, documenta la presenza in zona di un discendente di una delle famiglie più antiche: si vuole che Antifone, figlio di Pilemene, re degli eneti di Paflagonia, giunto nelle lagune con Antenore dopo la distruzione
I Bembo giunsero a Venezia da Bologna e si imposero come una delle più importanti famiglie nella vita dello Stato, sia per ruolo politico e militare, sia per peso culturale e religioso: magistrati, prelati, generali, eccelsi uomini di cultura (
Giunta a Venezia nell’800 dall’isola di Veglia in Dalmazia, la famiglia Bragadin entrò subito a far parte di quelle più autorevoli della città di Venezia. Oggi esiste una Calle Bragadin che si affaccia in Barbaria de le Tole ai Santi Giovanni e
Sempre a Santa Maria Formosa abitavano i Querini che qui hanno lasciato il loro nome a un Ponte e a una Calle Querini, così come analoghe denominazioni in altri luoghi di Venezia. Originari di Roma (gens Galbaia, da dove discese l’imperatore Ga
Anche i nobili Barbarigo hanno lasciato traccia dei loro beni nei nizioleti in vari punti della città: interessante Corte Barbarigo all’Angelo Raffaele dove la famiglia possedeva un palazzo già dei Michiel, distrutto nel 1820. Questa famiglia t
I Morosini erano un’altra importantissima famiglia di Venezia: diede alla patria ben quattro Dogi, e ovviamente il suo ruolo era evidenziato anche da proprietà sparse in tutto l’ambito cittadino. Queste si concentravano a San Giovanni Crisostom
Gli albanesi godettero di molta considerazione a Venezia: primi “guardiani” dell’Adriatico e primo baluardo contro nemici invasori, lottarono strenuamente contro l’aggressione e lo strapotere degli ottomani di Costantinopoli, come sudditi fedel
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