Il racconto della caduta e distruzione di Cartagine ci è arrivato soprattutto attraverso tre autori greco romani, Polibio, Diodoro e Appiano. Tre uomini vissuti in momenti diversi della storia di Roma, il primo, Polibio è testimone diretto della distruzione della capitale dell'impero punico, il secondo, Diodoro, è visse nel primo secolo, al tempo della massima espansione di Roma, il terzo, Appiano, visse sotto Traiano, Adriano e Antonino Pio, vedendo con i propri occhi successi e fallimenti di Roma, dalla conquista della dacia alla costruzione del vallo di Adriano nelle isole britanniche, passando per la trasformazione dell'ordinamento politico e sociale della stessa Roma. Tre uomini diversi, raccontano la caduta di Cartagine in modo diverso, influenzati dalla propria percezione di Roma e del mondo in cui vivevano, il primo, Polibio, vede nella fine di Cartagine un anticipo di ciò che accadrà a Roma, il secondo, vede nel trionfo di Roma la consacrazione della città italica ad eterna signora del mondo, il terzo, più distaccato emotivamente dai predecessori, si colloca in un limbo di dubbi sul futuro, espressione del tempo in cui vive.
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