Nel 2025, tra pochi anni quindi e non in futuro lontano, i millenial – coloro che appartengono alla generazione nata tra gli anni Ottanta e Novanta – rappresenteranno il 70% circa della popolazione attiva. È facile pensare come molti di loro, sperando senza distinzioni di genere che spesso sono emerse in contesti aziendali, saranno a capo di organizzazioni di varia natura. È un naturale cambio generazionale che però a qualcuno fa paura. Parliamo, in particolare, dei baby boomer che continuano a considerare i millenial, in molti casi i propri figli, pigri, egocentrici e poco responsabili. Non è sempre così. Bisogna accettare il cambiamento e capire come attrarli comprendendo le loro esigenze e attitudini senza stigmatizzarli e etichettarli negativamente.
Ne parliamo anche con l'intervento della sociologa Arianna Radin dell'Università degli Studi di Bergamo.