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“La libertà è terapeutica, se ci assumiamo la responsabilità delle sue conseguenze”. Intervista a Kevin Nicolini - Speciale Basaglia 100

“La libertà è terapeutica, se ci assumiamo la responsabilità delle sue conseguenze”. Intervista a Kevin Nicolini - Speciale Basaglia 100

Released Monday, 25th March 2024
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Continuano gli speciali. I nostri Anita, Daniel e Raffaella, per il centenario dalla nascita di Franco Basaglia, sono andati a Trieste per partecipare ai tanti eventi in commemorazione del grande psichiatra veneziano.
Il titolo dell'intervista riprende una frase che Kevin Nicolini ci condivide, pronunciata da un maestro comune, inventore della deistituzionalizzazione a Trieste, il dott. Franco Rotelli.
Con lui parliamo del parco di San Giovanni e delle condizioni in cui vivevano gli degenti nell'ex Ospedale Psichiatrico Provinciale. Grazie a Kevin possiamo ascoltare gli aspetti concreti di una rivoluzione troppo spesso divenuta 'vuota retorica': come il passaggio dall'ergoterapia ad un lavoro vero con la nascita delle prime cooperative sociali e la visione, radicalmente diversa da un punto di vista clinico, della persona in carne e ossa, con i suoi diritti, doveri e bisogni di cura.
E dalla storia, arriviamo e ci interroghiamo sulle contraddizioni del presente, dal problema della contenzione in psichiatria all'utilizzo dell'elettroshock.
Kevin Nicolini è Consigliere Comunale presso Comune di Trieste, Referente di Microarea Zindis presso La Collina Cooperativa Sociale e Vicepresidente presso Associazione Franco Basaglia.

Buon ascolto!

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Radio 32 - La Radio che Ascolta

Radio 32 - La radio che Ascolta è un progetto di comunicazione sociale e multimediale volto a favorire una connessione intelligente tra le persone attraverso un utilizzo strategico dei nuovi media.Una radio inclusiva, che fa dell’inclusione la propria battaglia, come strada per migliorare la società e la convivenza civile nelle nostre comunità, formata da un gruppo lavoro composto da operatori sanitari, cittadini, attivisti, persone con disabilità e/o fragilità socio-sanitaria, professionisti della comunicazione.Il filo comune di questi diversi modi di connettersi e comunicare, che ci lega assieme in questa esperienza, è l’idea di voler promuovere una comunità, e di conseguenza una società, capace di prendersi realmente cura delle persone in difficoltà, non delegando a ‘tecniche’ o ‘farmaci’, la cura e l’ascolto che solo le persone possono dare. In che modo? Promuovendo un approccio innovativo, una rivoluzione culturale, nell’ambito dell’assistenza delle persone che vivono un problema socio-sanitario complesso.Per una salute intersezionale.Il nostro manifestoRadio 32 nasce dalla volontà di cittadini, professionisti e volontari di affrontare le fondamentali questioni legate alla tutela della salute da una prospettiva diversa, in grado di mettere veramente al centro la persona prima dei sintomi e delle malattie. Radio 32 è una radio comunitaria, che vuole essere un’ottima ‘scusa’ per connettersi e creare reti informali, formali, territoriali e/o istituzionali. Reti di cittadini che in nome dell’articolo 32 della Costituzione italiana si impegnano ogni giorno per tutelare veramente la salute delle persone e della nostra società.Da qui la nostra attenzione verso le parole. Handiccapato, matto, tossico, migrante, vecchio, malato, disoccupato sono solo alcune delle tantissime ‘categorie‘ con cui etichettiamo ‘chi non ce la fa‘. ‘Parole’ che racchiudono vite singolari e particolari, perché dietro tutte queste ‘etichette’ ci sono persone: con le loro storie, i loro obiettivi e i loro difetti. E percepirlo non lascia indifferenti. Riteniamo che mettere al centro queste esistenze sia fondamentale per migliorare radicalmente la condizione esistenziale di tutti. Perché la medicina, da sola, può ben poco. Serve un sistema di cura basato sulla collettività e vogliamo favorire una rivoluzione culturale, un cambio di paradigma, nel mondo dell’assistenza e del supporto alle persone con un disagio fisico e/o mentale.Perché essere malati, oggi, è soprattutto un fastidio sociale.La povertà è divenuta una malattia, così come la vecchiaia. Anche emigrare, grande tradizione del nostro paese, è divenuta una malattia. Malati, inesorabilmente, divengono coloro che per professione si occupano dei marginali, di coloro che presentano “patologie sociali e relazionali” non curabili con un analgesico. Radio 32 sarà un orecchio attento in un mondo dove, a dispetto del moltiplicarsi delle voci e degli strumenti di espressione, la capacità di ascoltare è sempre più rara. E faremo tutto questo con il sorriso: il primo vero atto di prevenzione, il primo atto di cura, il gesto forse più rivoluzionario in questo preciso momento storico.”Radio 32

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