Non maledico il Covid perché non credo sia arrivato da solo, tantomeno ritengo debba essere esclusiva responsabilità di un popolo ricco di tradizioni secolari la cui unica colpa è quella di includere tra i piatti tipici il pipistrello.
Durante la prima fase della pandemia, quando dopo un lungo lockdown abbiamo ritrovato l’orientamento, la preoccupazione di molti è stata quella di credere che si potesse morire di fame. Nei supermercati mancavano la pasta e il lievito, nemmeno ci fosse la guerra.
Magari qualcuno sta testando le nostre paure, che non sono le stesse di quelle persone abituate a vivere dove i negozi non esistono nemmeno, e neanche gli scaffali vuoti da poter fotografare con gli i-phone da 2000 euro.
A un certo punto l’umanità si è ritrovata senza faccia, costretta a nasconderla dietro una mascherina. Il Covid ha distribuito a tutti un margine di colpe e il cinese, che mostra solo gli occhi, è come me, ugualmente colpevole, né un poco di più né un poco di meno.
Abbiamo imparato ad esaltare sensi come la vista.
La pandemia ha insegnato a tutti a guardare. Siamo andati oltre il semplice vedere e presto ritroveremo anche la capacità di farci bastare il poco [...]
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